La consapevolezza di sè è alla base dell’autostima. L’autostima non è un generico “io valgo”, come ci fa credere la pubblicità di qualche prodotto. Non ci possiamo stimare se prima non sappiamo chi siamo.
Il primo passo è dunque conoscerci. Ho osservato tante volte nella lunga mia esperienza di lavoro intorno a questo tema quanto sia diffusa l’incapacità semplicemente di descriversi cioè di descriversi precisamente relativamente a: aspetto fisico, capacità cognitive, modalità di relazionarsi e comunicare, di gestire ed esprimere le emozioni, vissuto corporeo e sessualità.
Non possiamo stimare qualcosa che non sappiamo neppure vedere per quello che è. Questo è il primo mattone dell’autostima che molto spesso però manca alle persone, le quali si affannano perciò a costruire un’autostima senza basi
Il secondo mattone consiste nel valutare l’importanza che hanno le caratteristiche che riscontriamo in noi. Per esempio, se non ho un naso alla francese, ma valuto importante averlo questo inciderà sulla mia autostima. L’autostima cioè dovrebbe costruirsi soprattutto su quelli che sono i nostri punti-forza e i nostri valori/interessi. Per quanto riguarda i punti-deboli, è certamente importante migliorali, se hanno valore per noi, ma non se lo hanno per gli altri o se sono frutto di una considerazione distorta o malevola di noi stessi
L’autostima dunque si forma in seguito alla conoscenza e precisa valutazione delle proprie capacità e dei propri limiti e all’accettazione di entrambi
Eppure questo processo di conoscenza, valutazione a accettazione di sè non è affatto scontato. Perchè?
Perchè spesso, durante la crescita, questo delicato processo viene disturbato dalle aspettative e critiche esterne che spingono il bambino a conformarsi ai desideri degli altri e non ad essere come realmente è e sta diventando. Così il nostro barometro autovalutativo va in tilt e invece di ascoltare quello che ci dice la nostra esperienza, per costruirci l’idea di noi, degli altri e del mondo, diamo credito ai giudizi altrui
Perchè senza una buona autostima è difficile avere relazioni affettive soddisfacenti?
Chi ha una bassa autostima ha delle aspettative negative sulla propria vita: va in ansia, limita le proprie esperienze e si impegna poco (pensando in tal modo di attenuare gli effetti degli insuccessi); ma così facendo non ottiene ciò che desidera (aumenta i fallimenti) e così non alimenta l’autostima
IL CIRCOLO VIZIOSO DELL’AUTOSTIMA
BASSA AUTOSTIMA > ASPETTATIVE NEGATIVE > GRANDE ANSIA E SCARSO IMPEGNO > FALLIMENTO > AUTOVALUTAZIONI NEGATIVE
Chi invece ha una buona autostima ha delle aspettative positive sulla propria vita, perciò si impegna quanto necessario e prova un’ansia adeguata alla situazione. Così facendo ottiene più facilmente ciò che vuole; ma anche se non ottiene sempre ciò che desidera sa imparare dagli errori e sa valutare oggettivamente cosa è successo. Insomma sa vedere ciò che gli è utile e trascurare ciò che è soltanto nocivo
IL CIRCOLO VIRTUOSO DELL’AUTOSTIMA
ALTA AUTOSTIMA > ASPETTATIVE POSITIVE > GIUSTA ANSIA E MOLTO IMPEGNO > SUCCESSO (O FALLIMENTO) > AUTOVALUTAZIONI POSITIVE
Le dimensioni dell’autostima
Gli studi più recenti descrivono l’autostima in termini multidimensionali, in relazione alla valutazione di diverse componenti del concetto di sé, alle variazioni nei diversi contesti e all’importanza attribuita a ciascun contesto.
Ciò significa che una persona potrebbe stimarsi in un ambito ma disistimarsi in un altro. Le varie dimensioni in genere considerate sono: relazioni interpersonali, controllo dell’ambiente, emotività, successo scolastico e professionale, vita affettiva e familiare, vissuto corporeo e sessualità
Come sviluppare o migliorare l’autostima?
È necessario:
È necessario passare da un’insoddisfazione confusa alla consapevolezza precisa chiedendosi:
Potresti avere problemi di Autostima se…
Con una sana autostima si è molto più capaci di creare relazioni nutrienti e costruttive, poiché l’autostima non è la conseguenza bensì il prerequisito principale dell’amore.
Silvia Foschetti
Ambiti di intervento
(ansia generalizzata, fobia sociale, agorafobia, disturbo ossessivo - compulsivo)
(depressione, distimia, disturbo bipolare)
(rafforzamento dell’autostima, comunicazione efficace, sviluppo del Sé, orientamento sessuale)
(separazioni, lutti, stress scolastico e lavorativo, mobbing, cambiamenti di vita)
Attività
psicoterapia breve, individuale e di coppia
(crescita personale, autostima, relazioni affettive)